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MONITORAGGIO
CARDIOVASCOLARE |
Ultimo aggiornamento 10 febbraio 2001 |
Le tracce di un cardioanestesista |
Rappresentazione grafica, esattamente fedele alla realtà,
di un monitor in condizioni standard durante un
intervento cardiochirurgico.

Vedi le nostre "curve" |
PREPARAZIONE e
MONITORAGGIO
Qui
sono indicate, in ordine cronologico, le varie fasi di preparazione e
monitoraggio che vengono effettuate, in condizioni
standard nei pazienti sottoposti ad intervento cardiochirurgico in
elezione.
Monitoraggio
di tracciato ECG.
Monitoraggio
della Saturimetria arteriosa in ossigeno.
Protezione
termica.
Incannulazione,
previa anestesia locale, di due vie venose periferiche con agocannule di
grosso calibro (14 gauge).
Incannulazione,
previa anestesia locale, di arteria (radiale o femorale) per il
monitoraggio invasivo in continuo della pressione arteriosa e della
emogasanalisi.
Valutazione
della emogasanalisi e del tempo di coagulazione attivato in
condizioni basali.
Induzione
di anestesia ed intubazione orotracheale, nel rispetto della condizione
emodinamica.
Monitoraggio
della ETCO2 , di eventuali gas anestetici e dei vari
parametri di ventilazione.
Incannulazione,
metodo di Seldinger, di via venosa centrale (vena giugulare interna
destra di prima scelta) con catetere a tre vie (monitoraggio
pressione venosa centrale) ed introduttore
per il posizionamento di catetere di Swan-Ganz in arteria polmonare
(monitoraggio in continuo della portata cardiaca e della pressione di
incuneamento).
Posizionamento
di sondino naso gastrico e catetere vescicale.
Eventuale
posizionamento di sonda transesofagea per ecocardiogramma.
Posizionamento
di sonda termometrica in esofago ed in intestino retto per monitoraggio
della temperatura corporea.
Posizionamento
idoneo del paziente sul tavolo operatorio.
Controllo
generale di tutte le procedure eseguite ed inizio dell' intervento
chirurgico.
Monitoraggio
particolare
In
caso di alcuni interventi interessanti l'aorta ascendente e/o l'arco
aortico: incannulazione
di arterie radiale e femorale per il monitoraggio invasivo della
pressione arteriosa nei distretti superiori ed inferiori.
Monitoraggio
della saturazione venosa cerebrale in ossigeno con metodo transcranico
mediante applicazione di sensori su osso frontale o in alternativa
incannulazione retrograda della vena giugulare interna e posizionamento
di catetere nel bulbo venoso giugulare.
In queste fasi e
durante l'intervento chirurgico, l'anestesista si avvale della
collaborazione di un infermiere professionale (tecnico di anestesia).
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Monitoraggio
elettrocardiografico |
Il monitoraggio del tracciato
elettrocardiografico intraoperatorio, viene realizzato
usando la tecnica dei 5 elettrodi. Questa metodica prevede l'applicazione
di un elettrodo su ogni arto ed il quinto sul precordio, questo permette
la registrazione delle sei derivazioni standard frontali, bipolari degli
arti DI-DII-DIII , unipolari degli arti aVR, aVL, aVF e una
derivazione unipolare precordiale. La derivazione precordiale è
generalmente posta nella posizione V5, lungo la linea ascellare anteriore
nel 5° spazio intercostale di sinistra.
Per non interferire con le procedure chirurgiche ed anestesiologiche, gli
elettrodi per le derivazioni degli arti vengono applicati sulle spalle e sulle anche del malato. L'elettrodo precordiale posto in V5
non interferisce con l'approccio chirurgico, se questo è eseguito per via
sternotomica mediana, ma può intralciarlo se l'approccio è per via
toracotomica sinistra.
Con questo tipo di monitoraggio è possibile controllare molte zone del
miocardio per registrare eventuali aree ischemiche o per fare diagnosi
differenziale tra aritmie atriali e ventricolari.
Durante un intervento cardiochirurgico,
noi monitorizziamo in
continuo due derivazioni, la DII e la V5. |
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La derivazione DII viene usata
in quanto fornisce una buona onda P e quindi permette di riconoscere
abbastanza facilmente ritmi giunzionali o ventricolari, inoltre si
rivela utile per monitorare episodi di ischemia della parte inferiore
destra del cuore.
La derivazione unipolare precordiale V5 esplora principalmente il lato
inferiore sinistro del cuore e permette di rivelare eventuali
episodi ischemici del ventricolo sinistro.
Attualmente la V5 viene considerata la derivazione di prima scelta per la
rilevazione di ischemia intraoperatoria, è stato infatti dimostrato che
essa possiede una alta sensibilità per la rilevazione di ischemia (75 %) , in associazione con la DII la sensibilità aumenta al 82% e se a
queste aggiungiamo la V4 la sensibilità sale al 98%. |
Kaplan JA, King SB. The
precordial ecg lead (V5) in patients who have coronary artery
disease.
Anesthesiology 1976;45:570.
London MJ, et al. Intraoperative myocardial ischemia: Localization by
continuos 12 lead ecg.
Anesthesiology 1988;69:232.
Estafanous FG. Cardiac Anesthesia: Principles and Clinical Practice
J.B. Lippincott Company, Philadelphia © 1994. |
Pressione
Arteriosa
Nonostante la sua natura invasiva e i
potenziali rischi, la cannulazione arteriosa diretta è lo standard
accettato per il monitoraggio della pressione arteriosa durante un
intervento di cardiochirurgia.Oltre alla possibilità di seguire in
continuo l'andamento della pressione arteriosa, la cannulazione permette
di avere a disposizione un altro parametro fondamentale in cardioanestesia:
il
controllo della emogasanalisi. Molte arterie periferiche sono disponibili
per la cannulazione percutanea, ma da molto tempo la più usata è
l'arteria radiale. Questo è dovuto alla sua accessibilità, alla presenza
di un circolo collaterale efficiente per la mano ed al fatto che ormai
esiste una grande esperienza nel suo uso.
In condizioni standard è l'arteria di prima scelta nei nostri pazienti.
L'arteria femorale è, sempre in condizioni standard, la nostra seconda
scelta. Essa è una arteria grande, superficiale che consente un eccellente
accesso all'albero arterioso centrale, ed è generalmente la via di
scelta per l'introduzione del catetere per la contropulsazione aortica.
Presenta un margine di sicurezza praticamente simile a quello di altri
siti, sebbene ci possa essere un rischio leggermente più alto di
complicanze infettive rispetto alla arteria radiale. |
Curva
di pressione in aorta ascendente
Viene misurato il punto
D (pressione sistolica) ed il punto G (pressione diastolica), e
calcolata la pressione media.
A) Apertura valvola aortica ed
inizio sistole espulsiva
B) Incisura anacrota. Avviene subito dopo l'apertura della valvola
aortica e corrisponde all'impedenza alla eiezione del ventricolo sinistro
all'inizio della sistole espulsiva.
C) La pressione aumenta con il flusso di sangue in aorta.
D) Picco di pressione sistolica. La pressione sistolica.
E) Incisura dicrota. Corrisponde
alla chiusura della valvola aortica ed all' inizio della fase diastolica.
F) La pressione decresce, il flusso di sangue lascia l'aorta.
G) Minima pressione. La pressione diastolica.
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Curve di
pressione arteriosa in vari siti di registrazione
Cambiamenti della morfologia della curva
avvengono quando spostiamo la sua registrazione dal centro alla
periferia e sono dovuti alla propagazione in avanti dell'onda ed alla sua
riflessione dentro il sistema arterioso. In periferia, la pressione
sistolica e la pressione differenziale sono più alte, mentre la
pressione diastolica e media sono più basse. Dopo la circolazione
extracorporea, questo fenomeno è spesso invertito, con una più bassa
pressione differenziale nei siti periferici, probabilmente dovuto a
transitori cambiamenti della resistenza vascolare indotti dalla
circolazione extracorporea. |
Grossman W., Baim DS.
Cardiac Catheterization, Angiography, and Intervention,
4th ed.Philadelphia, Lea and Febiger, 1991.
Stern DH, et al. Can we trust the direct radial artery pressure
immediately after CPB ?
Anesthesiology 1985;62:557
Kaplan JA. Anestesia Cardiaca. Delfino Editore 1986. |
Pressione venosa
centrale
Strettamente parlando la pressione venosa
centrale (CVP) è la pressione del sangue che si registra all'unione
delle vene cave con l'atrio destro.
Essa riflette la forza guidante il riempimento del cuore destro.
Le grandi vene del torace, addome ed arti inferiori prossimali sono un
serbatoio elastico per una notevole percentuale del volume totale
di sangue. CVP quindi riflette lo stato del volume intravascolare ed il
tono intrinseco di questi vasi. La capacità funzionale del cuore destro
è un altro determinante della CVP. In questa ottica la monitorizzazione
della CVP è utilizzata per la valutazione del volume ematico così come
per la funzione del cuore destro.
In condizioni standard noi monitorizziamo
la CVP introducendo, per via percutanea con la tecnica di Seldinger, un catetere a tre vie nella vena giugulare interna di destra
e spingendolo fino in atrio destro. Il catetere a tre vie permette sia
di misurare in continuo la CVP sia di usare le altre due vie come
accesso venoso centrale per la somministrazione di farmaci.
Molte condizioni fisiopatologiche possono essere diagnosticate o
confermate dall'esame della forma dell'onda di CVP. La fibrillazione
atriale determina una ineffettiva contrazione atriale e quindi l'assenza
dell'onda (a).Ampie onde (a) si vedono quando vi è un aumento delle
resistenze allo svuotamento dell'atrio destro come avviene nella stenosi
della triscuspide, nell'ipertrofia del ventricolo destro, nella stenosi
polmonare o nell'ipertensione polmonare. Onda (a) cannone o gigante avviene quando l'atrio si
contrae contro una valvola tricuspide chiusa, e può aiutare nella
diagnosi di alcune disritmie come il blocco cardiaco o il ritmo nodale.
Nella insufficienza della valvola tricuspide, l'onda negativa (x)
scompare ed è sostituita da un ampia onda (v) . |
Curva di pressione
venosa centrale
Viene misurato il
picco a (vn. 2-10 mmhg) ed il picco v (vn. 2-10 mmhg) e calcolata la pressione media
(vn. 0-8 mmhg), che è quella
che normalmente viene valutata intraoperatoriamente
a) onda positiva dovuta alla contrazione atriale.Quando
l'atrio si rilascia il polso venoso scende ed è interrotto da una più piccola onda
(c) anch'essa
positiva, che rappresenta la protrusione della valvola tricuspide
nell'atrio all' inizio della sistole ventricolare. La fase (x)
discendente segue l'onda c quando l'atrio si rilascia
ulteriormente e la valvola
tricuspide è spostata verso il basso.
La positiva onda (v) avviene quando il sangue si accumula nelle vene cave e
nell'atrio destro con la valvola tricuspide chiusa. Per ultimo, la fase (y) discendente è il risultato dell' apertura della valvola
tricuspide e del riempimento del ventricolo destro.
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Estafanous
FG. Cardiac Anesthesia: Principles and Clinical Practice.
J.B.
Lippincott Company, Philadelphia © 1994.
O'Rourke RA. Physical examination of the arteries and veins. In : Hurst
JW, et al, eds. The Hearth
5th ed. New York : McGraw-Hill 1982:188
Kaplan JA. Anestesia Cardiaca. Delfino Editore 1986. |
Pressione atriale
sinistra
In cardioanestesia è possibile
monitorizzare, se le condizioni cliniche lo richiedono, la pressione
atriale sinistra (LAP). La morfologia di questa curva di pressione è
molto simile alla CVP, differenziandosi solo per i valori di pressione
raggiunti. LAP: onda a 3-15 mmhg; onda v 3-12 mmhg mmhg; media 1 -10 mmhg.
La LAP viene monitorizzata da parte del cardiochirurgo introducendo ,
durante l'intervento chirurgico, un catetere nella vena polmonare
superiore di destra e spingendolo fino all'atrio sinistro. La LAP può
fornire informazioni molto utili sulle pressioni di riempimento del cuore
sinistro, ma è una procedura abbastanza rischiosa e richiede
estrema cautela sia al momento dell'inserzione sia durante la sua
utilizzazione in terapia intensiva e sia durante la fase di rimozione.
L'accesso diretto alle camere sinistre del cuore porta l'ovvio rischio di
embolizzazione di aria e trombi nella circolazione sistemica, per cui
richiede un continuo lavaggio con soluzioni eparinate, in più al momento
della sua rimozione si può verificare un sanguinamento mediastinico, per
questo motivo la sua rimozione deve avvenire prima di aver tolto i
drenaggi toracici.
La LAP da una efficace valutazione della pressione di riempimento del
ventricolo sinistro e della sua funzionalità, in quanto sono evitate le
variabili associate alla vascolarizzazione polmonare che sono presenti nel
suo metodo alternativo, la misurazione della pressione polmonare capillare
incuneata (PCWP) con il catetere di Swan-Ganz. E' specialmente utile in
pazienti sottoposti a chirurgia delle valvole cardiache nei quali la
compliance del ventricolo sinistro ed i cambiamenti del letto vascolare
polmonare causati dal disturbo valvolare rendono la misura della PCWP
significativamente imprecisa.
Bell H. et al. Reliability of
CVP as an indicator of LAP. Chest 59:169-173, 1971
Humprey CB. et al. An analysis of direct and indirect measurement of left
atrial filling pressure
J Thorac Cardiovasc Surg 41:643-647,1976
Taylor T. Monitoring LAP in the open-heart surgical patiente. Crit Care
1986;6:62 |
Pressione arteria
polmonare
Il cateterismo dell'arteria polmonare con
catetere di Swan-Ganz, introdotto ormai più di venti anni fa, ha
rappresentato un significativo passo avanti per definire e monitorizzare lo
stato emodinamico del paziente.Durante un intervento di cardiochirurgia, noi
introduciamo il catetere attraverso un introduttore posto nella vena giugulare
interna od in alternativa nella
vena succlavia.
Curve durante
l'introduzione di un catetere di Swan-Ganz in arteria polmonare
RF = riempimento rapido ; SF= riempimento
lento ; ed = fine diastole ; I = incisura dicrota

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Con questo tipo di catetere possono essere misurate
facilmente la CVP, la pressione in arteria polmonare (PAP; vn. syst
15-30 mmhg, dyast 4-12 mmhg, media 9-16 mmhg) e la
pressione capillare polmonare di incuneamento (PCWP; vn. 2-12 mmhg). La PCWP in molte
circostanze determina una adeguata stima del riempimento diastolico (preload) del cuore sinistro.Questa deduzione è basata sulla
proporzionalità della PAP con la LAP e con la pressione di fine
diastole del ventricolo sinistro (LVEDP; vn. medio 8 mmhg ). Se la compliance del
ventricolo sinistro è normale, la LVEDP può essere usata come un
indice del volume di fine diastole del ventricolo sinistro (LVEDV),
che è la
migliore misura ottenibile del preload.
Inoltre usando il sistema della termodiluizione è possibile misurare la
gettata cardiaca (CO) e molti altri parametri misurati o calcolati
riguardanti lo stato emodinamico del paziente, tra cui l'indice cardiaco
, le resistenze vascolari sistemiche e periferiche, gli indici di lavoro
del cuore destro e sinistro.Con cateteri dell' ultima generazione è
facile la misura della CO in continuo con ogni ciclo cardiaco. |
Indicazioni al cateterismo
dell'arteria polmonare in cardiochirurgia |
Disfunzione ventricolare sinistra (presente o possibile)
cardiomiopatia dilatativa
alterazioni valvolari
aneurisma del ventricolo
stenosi subaortica ipertrofica idiopatica
alterazioni ischemiche severe con :
disfunzione globale o regionale
infarto miocardico recente
ischemia con disfunzione valvolare
Alterazioni polmonari severe
ipertensione polmonare
embolia polmonare
Estafanous
FG. Cardiac Anesthesia: Principles and Clinical Practice. J.B.
Lippincott Company, Philadelphia © 1994. |
Pazienti sottoposti a by
pass coronarico
Ridotta funzione ventricolare sin. (EF<40%, LVEDP>18mmhg)
Anormalità della cinesi parietale del VT sin
Recente infarto miocardico (< 6 mesi)
Angina severa
Importante stenosi coronaria sinistra (> 75%)
Pazienti con alterazioni valvolari
Ipertensione polmonare
Stenosi coronariche ed alterazioni valvolari
Lesioni cardiache complesse
Età > 65 anni
pazienti con altre alterazioni sistemiche
Kaplan JA. Cardiac Anesthesia (2nd ed.). Philadelphia : Saunders,
1987.
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