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CONTROLLO
DELLE VIE AEREE & INTUBAZIONE |
Ventilazione e preparazione
delle vie aeree
a cura di N.
De Nicola e G.
Varrassi
Ripristinare la pervietà di una via respiratoria ostruita e' tutt'altra
cosa rispetto all 'intubazione di un paziente, ma le due cose sono inseparabili.
L'abilità nel ventilare un paziente alle volte molto più importante di quella
nell'intubarlo.
Infatti, l'intubazione non altro che un modo per ventilare e proteggere le vie
respiratorie. Raramente l'intubazione, di per se, salvare una vita umana. Al contrario, la
ventilazione frequentemente salva la vita del paziente.
Se il paziente in apnea, procedi immediatamente alla ventilazione con il pallone e la
maschera. Invece, se il paziente respira spontaneamente, ma le sue vie aeree sono
ostruite, esistono molti modi per disostruirle. Il modo più semplice consiste
nell'afferrare la mandibola e sollevarla. La testa va estesa, se non presente alcun
rischio di danneggiare il rachide cervicale. Entrambe queste operazioni, sollevano la
lingua e le strutture associate, e di solito riescono a disostruire le vie aeree. Siccome
la pressione sull'angolo mandibolare provoca dolore, questa operazione offre anche il
vantaggio di svegliare il paziente stuporoso. Alle volte la terminologia usata può essere
causa di confusione. Infatti stiamo chiamando con il termine via aerea sia il tratto che
va dalla bocca alla trachea, che gli strumenti usati per la ventilazione del paziente.
Naturalmente il contesto aiuta a chiarire la situazione.
USO DELLA VIA AEREA NASALE
Si tratta di tubi flessibili e morbidi che scivolano nel naso.
L'apertura del tubo va posizionata nella faringe posteriore, dietro la lingua. Si trova
spesso, anche se non sempre, in linea con la trachea. Di solito il paziente sveglio riesce
meglio a tollerare il tubo nasale rispetto a quella orale perché provoca meno i conati di
vomito. Se possibile, si consiglia di lubrificare la sonda con un unguento anestetico.
Questo offre il vantaggio di addormentare il naso e di rendere più tollerabile il tubo.
Acqua o sostanze gelatinose non anestetizzanti hanno comunque la stessa funzione. Fai
scivolare il tubo nella narice lungo il "pavimento" del naso. L'inesperto
frequentemente tenta di infilare il tubo nel naso attraverso il seno frontale. Non solo
sarà difficile che il tubo passi, ma puoi addirittura rischiare l'epistassi. Se incontri
resistenza prova a girare il tubo mentre lo infili lentamente. Mai forzare. Controlla
piuttosto se l'angolazione esatta e riprova ancora. Se il tubo non riesce a passare lo
stesso, prova con l'altra narice o scegli un tubo più piccolo. Il tubo si restringe
quando c'é un angolo. Ciò può rendere difficile l'introduzione del sondino per
aspirazione.
Puoi usare una via aerea nasale per ventilare il paziente ogni volta sia difficile
ventilarlo con la maschera. Basta inserire un tubo endotracheale connettore nella parte
finale della via aerea nasale. Il sondino sarà allora collegato al circuito di
ventilazione. Tieni la bocca e la narice opposta chiuse. Premendo il pallone ventilerai il
paziente.
USO DELLA VIA AEREA ORALE
Si tratta di un pezzo di plastica curvo. Si pone sulla punta della
lingua e la spinge in avanti insieme alle strutture associate. Le vie orali presentano
molti svantaggi. Innanzitutto, deve essere posta tra i denti del paziente, a volte risulta
pericoloso e difficile nel paziente sveglio che difende le sue vie aeree. Non infilare mai
le mani nella bocca del paziente finché non sei certo che questo non possa mordere per
difesa. Per fortuna, esistono molti modi per effettuare questa operazione senza problemi.
Secondo, le sonde orali, essendo fatte di materiale plastico duro, possono danneggiare i
denti - soprattutto se questi non sono molto stabili.
Terzo, la punta della sonda sta alla base della lingua. Ciò può provocare conati di
vomito, vomito e possibile inalazione nel paziente sveglio. Questo avviene specialmente se
quest'ultimo non si trova in perfette condizioni mentali.
Stabiliti gli svantaggi, comunque, bisogna dire che la cannula orale risolve con successo
la maggior parte delle ostruzioni. Quando la sonda delle giuste dimensioni, si troverà
con la flangia immediatamente fuori i denti o le gengive e con la punta vicino
all'epiglottide. Per valutare la giusta dimensione, basta porla vicino alla mandibola del
paziente parallelamente alla bocca, e vedere dove finisce. Se troppa piccola, la punta
finirà nel mezzo della lingua. Ciò danneggia il tessuto ed aumenta il rischio di
ostruzione. Se troppo grande, invece, uscirà dalla bocca impedendo il posizionamento
della maschera per la ventilazione.
Ci sono molti modi per introdurre la sonda orale. Apri bene la bocca, come per intubare il
paziente. Infila la sonda con la curva rivolta in basso verso la lingua oppure in alto
verso il palato. Con la curva in basso, falla avanzare fino alla base della lingua. Se
posizionata bene, la sonda spingerà la lingua in avanti, altrimenti la spingerà verso la
faringe ostruendo ancora di più le vie respiratorie. Per farla scivolare meglio, puoi
bagnare la sonda con dell'acqua. Per mantenere aperta la bocca e abbassare la lingua puoi
usare la lama. Spingi la lingua in avanti con la lama per introdurre la sonda senza
problemi. Se l'introduzione risulta ancora difficile, devi cercare di raddrizzarla il più
possibile per poi ritentare aiutandoti con la lama. Una volta in posizione, puoi
rilasciare la presa.
Alcuni preferiscono girare la curvatura della sonda verso il palato. Introducono la sonda
finché la punta non si trovi dietro la lingua e poi la mettono nella giusta posizione.
Questa tecnica molto efficace, ma richiede particolare attenzione. E' possibile, infatti,
danneggiare i denti o il palato, soprattutto se la bocca non perfettamente aperta.
VENTILAZIONE CON MASCHERA E PALLONE
Una volta stabilita la via aerea devi controllare la ventilazione. Se il
paziente respira adeguatamente, puoi decidere con più calma sulla necessità di intubare
o di fare un trattamento, come antagonisti dei narcotici. Dai ossigeno con la maschera. Se
il paziente non respira bene, devi assisterlo immediatamente o controllare la sua
ventilazione.
Entrambe richiedono l'uso di pallone e maschera. E' importante che la maschera tenga bene.
Questa va tenuta premuta sul viso del paziente per evitare la fuoriuscita dell'aria
immessa. Innanzitutto, devi scegliere la giusta misura della maschera a seconda del
paziente. Per le donne, di solito, la maschera più piccola, per gli uomini media. Uomini
alti necessitano della grande. Per i bambini usa la n. 3, per i più piccini la n. 2 e per
i neonati la n. 1. La giusta dimensione copre lo spazio tra il naso e il mento. Le labbra
superiori ed inferiori devono entrarvi interamente. Se la maschera troppo grande o troppo
piccola, sarà difficile ottenere una buona tenuta.
Estendi la testa ed apri bene la via aerea .Tienila con la mano sinistra. Tutte le
maschere sono di forma triangolare. La punta del triangolo va posta sul dorso del naso e
tenuta premuta. Prendi la maschera con entrambe le mani e tira il più possibile. Ciò
più facile con alcune maschere piuttosto che con altre. Con l'indice libero ed il medio
tira la pelle delle guance verso la maschera. Con le altre dita solleva la mandibola.
Questa manovra mantiene la testa estesa e le vie aeree aperte durante il posizionamento
della maschera. Ora abbassa la maschera sulle guance e tienile premute contro il bordo.
Assicurati che il labbro inferiore sia dentro la maschera. Lascia libera la mano destra e
mantieni la maschera sigillata con la mano sinistra. Con la destra usa il pallone. Se la
maschera tiene bene, non si verificheranno perdite d'aria. Queste possono essere tollerate
finché rendono possibile la ventilazione del paziente. Altrimenti devi migliorare
l'aderenza.
La pelle delle guance ti può aiutare a sigillare riempiendo la fessura tra la maschera ed
il paziente. In alcuni pazienti, specialmente edentuli, ciò risulta impossibile.
Normalmente la maschera perde dalla parte opposta alla mano che la regge. Usa allora il
peso del pallone per forzare la maschera contro il viso del paziente. Se non funziona,
metti della garza nella zona di perdita per chiuderla. Come alternativa puoi chiedere
aiuto ad un assistente che prema la guancia contro la maschera dalla parte della perdita
d'aria. Questo sigilla molto bene. Il ricorso ad assistenti sempre importante in caso di
problemi. I pazienti grandi, edentuli o grassi a volte ti costringono ad usare entrambe le
mani per reggere la maschera. In questo caso tieni le mani da entrambi i lati. Metti il
pollice sulla parte superiore e l'indice sull'inferiore premendo con forza. Solleva la
mandibola con le restanti dita, premendole lungo il bordo. Tieni solo l'osso. Premendo il
tessuto molle sotto la mandibola puoi peggiorare l'ostruzione. La posizione delle mani
già stata descritta. Mantieni entrambe sulla maschera e fatti aiutare da un assistente
per la ventilazione. Muovi le dita come necessario a migliorare l'aderenza. Nonostante
l'uso di entrambe le mani, puoi avere bisogno di aiuto per evitare perdite d'aria.
E' importante essere esperti della ventilazione per posizionare bene sia il paziente che
gli strumenti. Premi il pallone. Il torace del paziente dovrebbe sollevarsi col respiro.
Un assistente dovrebbe controllare il respiro del paziente ascoltando i rumori
respiratori, mentre tu ventili.
Quando si preme il pallone, devi anche fare attenzione alla resistenza incontrata. Le
ostruzioni rendono difficile o impossibile la ventilazione. Al contrario, una perdita nel
sistema di ventilazione rende estremamente facile premere il pallone. In entrambi i casi,
comunque, il torace non si muove. Educare la tua mano ti permette di monitorizzare il
paziente senza controllarne il torace. Puoi così occuparti di altre cose. Non dimenticare
che le difficoltà a ventilare possono dipendere dalla malattia del paziente e non dalla
tecnica adottata. Un'insufficienza cardiaca congestizia, un pneumotorace, broncospasmi
possono provocare resistenza, rendere i suoni del respiro poco udibili, e la ventilazione
più difficile. Tu devi provare che la colpa non tua prima di lamentarti di una inadeguata
ventilazione del paziente.
Porre una cannula nasale o orale può a questo punto migliorare la ventilazione. Aspira
sempre le secrezioni. Secondo me, l'abilità nel trattare un'ostruzione delle vie aeree e
nel ventilare con maschera e pallone ugualmente, se non più, importante della capacità
di intubare. Fai pratica ad ogni occasione.
Cricotiroidotomia con ago
E' un metodo veloce e semplice per dare ossigeno ad un paziente con le
vie respiratorie ostruite che non risponde alle tecniche precedenti. Se il paziente
ipossico, puoi decidere per l'intubazione o la tracheostomia.
Innanzitutto devi identificare la membrana cricotiroidea, cercando la cricoide. La
membrana si trova tra l'anello e la cartilagine tiroidea. Puoi usare qualsiasi catetere su
ago per pungere la membrana cricotiroidea.
Attacca una siringa all'ago e aspira mentre avanzi. L'aspirazione di aria verifica il
posizionamento intratracheale. Fai scivolare il catetere nell'ago in trachea. Attacca di
nuovo una siringa al catetere e riaspira l'aria per verificare la posizione. Usa il
catetere più grande possibile, come un 10 o 14 gauge.
Adesso il catetere va connesso al sistema di ventilazione. Grazie al suo modesto diametro,
il modo migliore per somministrare ossigeno con un ventilatore JET. Purtroppo, questo
sofisticato apparecchio raramente disponibile quando serve.
Il connettore di un tubo endotracheale n. 3 si adatta a qualsiasi catetere
intravenoso.
Questo si può connettere al pallone. E' difficile mantenere tutti questi apparecchi
mentre ventili il paziente. Io preferisco mettere il connettore di un tubo endotracheale
n. 7,5 in una siringa di 3 cc. Così da ottenere qualcosa di più grande e più
maneggevole. La ventilazione deve essere vigorosa per far s che abbastanza ossigeno passi
per il catetere. Il gas uscirà passivamente dalla bocca. In letteratura troviamo che i
pazienti riescono a resistere per alcuni minuti respirando spontaneamente attraverso un
catetere di 10 g. Impiegando cateteri di 14-16 g si rende spesso necessaria pressione più
alta per una adeguata ventilazione. Comunque, qualsiasi quantità di ossigeno, durante
trattamenti di emergenza, è sempre utile.
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