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SINDROME DEL COLON IRRITABILE

La sindrome da colon irritabile è una malattia estremamente frequente nei paesi occidentali: si calcola che colpisca circa il 20% della popolazione generale, con una netta predominanza del sesso femminile (75% dei soggetti affetti).

Sia i medici generici che i gastroenterologi fanno quotidianamente i conti con queste sbalorditive percentuali: sono, infatti, molto frequenti le visite richieste dai pazienti per "problemi intestinali".
Il colon irritabile, com’è noto, è una malattia strettamente legata ad un habitus psichico ansioso, tanto che i sintomi si esacerbano in occasione di eventi stressanti vissuti dall’individuo.
Chi soffre di questa patologia può avere quadri differenti: segno tipico è il senso di gonfiore addominale a cui si possono variamente combinare dolori addominali anche di notevole entità; possono inoltre manifestarsi mucorrea, alterazioni della consistenza fecale e della frequenza di evacuazione (diarrea o stipsi), difficoltà e sensazione di incompletezza o impellenza nell’evacuazione (i pazienti devono letteralmente correre in bagno).
Questi sintomi generalmente sono già presenti da molto tempo quando il paziente si presenta all’osservazione e di solito il motivo per cui decide di consultare il medico è una recrudescenza degli stessi. Sebbene abbastanza caratteristici della sindrome da colon irritabile, i suddetti disturbi sono comuni anche a molte patologie organiche dell’intestino, motivo per cui la diagnosi di colite spastica deve essere sempre posta una volta escluse altre e più gravi malattie.

Una volta accertata la natura funzionale dei disturbi, occorre impostare un corretto schema dietetico, che prevede la riduzione o l’astensione dal consumo di latte, uova, cibi grassi, frutta secca, caffè, cioccolata, thé ed alcuni tipi di verdure. Se dopo qualche settimana di dieta la sintomatologia non regredisce, è giustificato l’uso di farmaci spasmolitici
Sono comunemente molto usati, ma se è vero che possono ridurre i dolori addominali, d’altra parte determinano una distensione delle anse intestinali per accumulo di aria, creando un circolo vizioso (l’aria induce contrazione intestinale).
Utili si rivelano spesso gli ansiolitici, che agiscono sulla causa scatenante i sintomi: esistono in commercio prodotti che associano entrambi i farmaci. Recentemente è stato approvato dalla Food and Drug Administration, ente americano preposto al controllo dei farmaci, un nuovo medicinale per il trattamento del colon irritabile con prevalente sintomatologia diarroica: si tratta dell’Alosetron, che ha dimostrato una certa utilità soltanto nel sesso femminile.

Per chi preferisse assumere sostanze non sintetiche, rimedio ai sintomi della colite spastica si può ottenere con menta piperita, aneto, finocchio, tiglio, camomilla e anice. Attenzione, però: "naturale" non significa "innocuo", anzi è più pericoloso introdurre estratti di piante (la cui composizione è nota solo in parte) che farmaci di sintesi (di cui si conoscono tutti i componenti). Quindi prima di affidarvi ai decotti, consultate un medico!