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RINITE
Dott. Claudio Lambertoni

Soffrite di "naso chiuso" e siete continuamente "raffreddati"?
Probabilmente non ve ne preoccupate molto perché non è un disturbo grave e pericoloso.
Ciò nonostante è una situazione decisamente fastidiosa!
Questa condizione è nota, nella terminologia medica, con il nome di "RINITE".
Sebbene il raffreddore comune, la "febbre da fieno" ed altre riniti allergiche stagionali siano, di gran lunga, le forme più note di rinite, ve ne sono molti altri tipi:

CLASSIFICAZIONE

  1. Riniti allergiche (associate a reazioni allergiche o simil-allergiche - ipereattività nasale specifica).

  2. Riniti idiopatiche non allergiche (rinite vaso-motoria - ipereattività nasale aspecifica).

  3. Riniti infettive ( virali e batteriche)

  4. Altri tipi (iatrogene, ormonali, da cause meccaniche)




RINITI ALLERGICHE (iper-reattività nasale specifica)

E’ scatenata da allergie ai pollini :di alcuni alberi in primavera, delle graminacee in estate, di diversi tipi di erbe in autunno. I sintomi più frequenti sono: prurito al naso, starnuti, idrorrea nasale (scolo di siero dal naso), naso "tappato" e bruciori. La diagnosi viene agevolmente formulata solo sulla storia riferita dai pazienti (anamnesi). I test diagnostici (test cutanei) confermano e dettagliano il tipo di allergia.

E’ sostenuta da allergie ad allergeni "domestici": acari, polveri, insetti e derivati epidermici animali (peli del cane e del gatto, piume). I sintomi sono simili a quelli delle forme stagionali ma durano per tutto l’anno.

Anche in questo caso la diagnosi si formula in base all’anamnesi ed ai test allergici.

Questo tipo di rinite non è ben conosciuto. Sebbene non siano documentabili allergie, è legata ad una reazione simil-allergica con incremento di eosinofili (un tipo speciale di cellule del sangue associate alle allergie) nelle secrezioni nasali. I sintomi sono analoghi a quelli delle altre forme. La diagnosi si formula sulla negatività dei test allergici e sulla presenza degli eosinofili in gran numero nelle secrezioni nasali. La patologia è frequentemente associata alla poliposi nasale.

 

 

RINITI IDIOPATICHE NON ALLERGICHE (iper-reattività nasale aspecifica)

Affezione meglio nota con il nome di "rinite vamotoria". Il paziente affetto da questa patologia reagisce in modo anomalo (iper-reattività) al caldo e al freddo, alle variazioni di umidità, al fumo di sigaretta e a stimoli emozionali. I sintomi sono prevalentemente rappresentati da congestione nasale (senso di naso chiuso), ipoosmia (diminuita percezione degli odori) e scolo di muco in rinofaringe. La diagnosi si formula sulla anamnesi, sulla negatività dei test allergici e sulla ricerca degli eosinofili nello striscio nasale (prelievo di secrezioni nasali).

 

RINITI INFETTIVE (virali e batteriche)

I sintomi possono perdurare fino a 6 settimane, la patologia può evolvere in sinusite acuta o cronica. Il sintomo più comune della rinite infettiva è costituito dalla comparsa di uno "scolo di muco giallo o giallo-verde" che si sovrappone agli usuali sintomi del comune raffreddore.

La diagnosi può essere formulata in base alla anamnesi, all’esame otorinolaringoiatrico e alla eventuale esecuzione di esami colturali sul muco nasale atti a evidenziare il germe responsabile e la sensibilità agli antibiotici (antibiogramma). La diagnosi delle forme sinusitiche si avvale anche degli accertamenti radiografici del cranio (es.rad. standard e tomografia computerizzata).

 

ALTRI TIPI DI RINITE (da farmaci, da cause meccaniche, ormonale)

Rinite da farmaci (rinopatia iatrogena): Questo tipo di rinite è secondario all’uso reiterato di spray o gocce nasali decongestionanti (che contengono vasocostrittori). Il paziente che si abitua all’utilizzo di questi farmaci (che sono molto utili per brevi periodi nel raffreddore) va incontro ad un fenomeno di tipo tossico, che si esplica a livello della mucosa nasale cagionando un aumento di volume dei turbinati(ipertrofia). La vasocostrizione (diminuzione dell’aflusso di sangue) causata dal farmaco dura alcune ore ed è normalmente seguita da un fenomeno di vasodilatazione (aumento di afflusso di sangue) per cui il paziente ritorna alla condizione di partenza. Nell’utilizzo reiterato della medicina (più di 8-10 giorni) la vasodilatazione risulta essere più intensa del normale e fa "gonfiare" la mucosa nasale (rebound effect).

I sintomi più tipici sono rappresentati da: ostruzione respiratoria nasale (naso tappato), scolo mucoso o sieroso dal naso (mucorrea), cefalea e ipoosmia (diminuzione della percezione degli odori). La diagnosi si formula in base alla storia clinica, all’esame obbiettivo (visita ORL) e ad esami endoscopici (endoscopia nasale) e funzionali (rinomanometria computerizzata).

Riniti da cause meccaniche-ostruttive: Il setto nasale deviato causa ristagno di secrezioni nella fossa nasale che risulta stenotica (stretta). Le secrezioni favoriscono lo sviluppo di infezioni batteriche. la tonsilla faringea (adenoide) situata nel rinofaringe, in seguito ad infezioni ripetute, si ipertrofizza (si "gonfia") e blocca entrambe le fosse nasali creando grave ristagno di secrezioni.

Rinite ormonale:

  • Gravidanza

In una elevata percentuale (60%) durante la gravidanza compare una rinite persistente legata agli elevati livelli ormonali. La rinite scompare quasi sempre dopo il parto, infatti solo nel 10 % dei casi sono necessarie ulteriori terapie.

una rinite cronica può comparire in stati non trattati di ipotiroidismo (diminuzione della funzione della tiroide)

INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO

ALTRI TIPI
RINITE SINONIMI TIPI CAUSE
ALLERGICA E SIMIL-ALLERGICA
  • Rinite atopica,
  • ipereattività nasale
    (specifica e aspecifica)
  • Stagionale (periodica)
  • perenne (aperiodica)
  • eosinofila
  • - allergia a pollini
  • - allergia ad acari e
    allergeni ambientali
  • - reazioni simil
    allergiche
NON ALLERGICA IDIOPATICA
  • Rinite vasomotoria,
  • ipereattività
    nasale
    aspecifica
   
INFETTIVA  
  • virale
  • batterica
  • infezioni virali
  • infezioni batteriche
 
  • iatrogene (da farmaci)
  • Ormonali
  • Da cause meccaniche
  • - Uso protratto di decongestionanti nasali
  • - gravidanza
  • - ipotiroidismo
  • - deviazioni del setto
  • - adenoidi

DIAGNOSI

Nel formulare una corretta diagnosi della rinite, lo specialista ORL si avvale di:

  1. Prick test - si iniettano per via intradermica, nella cute del braccio, sospensioni acquose delle sostanze da testare (pollini, acari, derivati epidermici di animali). Si valutano le reazioni della cute (rossore, gonfiore).

  2. Test di provocazione nasale specifica - si fanno inalare al paziente per via nasale sospensioni in polvere delle sostanze da testare (pollini, acari). Si valutano le reazioni (comparsa di ostruzione nasale, di prurito, di starnuti e di secrezione).

  3. Test su siero - Si eseguono mediante un prelievo di sangue e si possono valutare:

- IgE totali (prist): misura la quantità complessiva degli anticorpi dell’allergia (IgE).

- IgE specifiche (rast): misura la quantità’ degli anticorpi (IgE) per ogni singola sostanza

(inalanti e/o alimenti).

 

COMPLICAZIONI

Fatta eccezione per le sinusiti, le complicanze delle riniti sono molto rare.

Alla rinite allergica , soprattutto nelle forme secondarie alla allergia agli acari, si associa, frequentemente l’asma bronchiale (nel 10% dei casi) e la poliposi nasale.

 

TERAPIA

La terapia si basa soprattutto su:

  1. Eliminazione dell’allergene (la sostanza a cui si è allergici) dall’ambiente.

  2. Terapia medica

  3. Immunoterapia

  4. Terapia chirurgica

A) ELIMINAZIONE DEGLI ALLERGENI.

Il trattamento più importante è, ovviamente, l’eliminazione della sostanza a cui si è allergici dall’ambiente. Se si elimina, infatti, l’inalazione degli allergeni , si impediscono tutte le reazioni infiammatorie che si generano nel naso e nelle vie respiratorie in seguito al contatto tra di essi e gli anticorpi specifici dell’allergia (reagine).

Tuttavia, anche se la totale e completa eliminazione delle sostanze allergizzanti, fatta eccezione per i derivati epidermici degli animali domestici, risulta quasi sempre impossibile,

il paziente allergico deve seguire attentamente alcuni regole:

SE E’ ALLERGICO AGLI ACARI:

SE IL PAZIENTE E’ ALLERGICO AI POLLINI


TIPO DI ALLERGIA
ALIMENTI DA EVITARE:
betullacee e nocciolo
mela, nocciola, pera, carota, finocchio
ciliegia, albicocca, banana, noce
parietaria gelsi
composite sedano, anguria, melone, banane
graminacee
melone, pomodoro, anguria, arancia, kiwi


SE IL PAZIENTE È’ ALLERGICO AI DERIVATI EPIDERMICI DI ANIMALI DOMESTICI (PELO DEL CANE, PELO DEL GATTO, PIUME)

La raccomandazione più ovvia è quella di eliminare l’animale dalla abitazione.

Se, come il più delle volte accade, si decide di tenerlo con sé , è necessario tenerlo lontano dalla camera da letto, tenere le porte degli ambienti chiuse ed avere bene in mente che più sarà ristretta l’area in cui si tiene l’animale, meno intensa sarà l’esposizione allergenica.

PER I PAZIENTI AFFETTI DA RINITE IDIOPATICA NON ALLERGICA (VASOMOTORIA)

Per questi pazienti è molto importante ridurre ogni possibile stimolo potenzialmente "irritante" della mucosa nasale. Il fumo di sigaretta è decisamente dannoso ed altrettanto nocivo risulta essere il "fumo passivo". Si dovrebbe, inoltre, evitare l’inalazione di spray, aerosol, profumi e polveri ambientali.

 

B) TERAPIA MEDICA

L’obbiettivo principale della terapia medica è di ridurre i sintomi utilizzando, quando è possibile, farmaci facilmente tollerabili. I farmaci più usati nella terapia delle riniti sono:

 

 

C) IMMUNOTERAPIA

L’immunoterapia è l’unica terapia causale della rinite allergica: l’unica quindi in grado di curare la vera causa della patologia e cioè la avvenuta sensibilizzazione allergica del nostro organismo nei confronti di alcune sostanze.

Il principio della terapia è di somministrare al paziente dosi progressivamente maggiori delle sostanze a cui è sensibilizzato per ottenere una diminuzione degli effetti patologici della allergia (desensibilizzazione).

Gli allergeni possono essere somministrati, in soluzione acquosa, per via intradermica mediante iniezioni da eseguirsi 1-2 volte alla settimana, sotto forma di polveri da inalare con il naso a giorni alterni o sotto forma di gocce da somministrare per bocca. La terapia va continuata per due o tre anni.

L’immunoterapia viene oggi eseguita in casi medio-gravi dove le altre terapie non hanno dimostrato effetti favorevoli o quando è presente anche asma bronchiale.

I risultati più favorevoli si ottengono quando il paziente risulta fortemente allergico a poche sostanze. Meno validi risultano gli effetti della terapia quando il paziente è sensibile a molti allergeni (poliallergie).

L’immunoterapia condotta secondo i canoni adeguati è quasi priva di rischi

 

D)TERAPIA CHIRURGICA

nei casi più gravi ed inveterati, che non rispondono più o rispondono solo parzialmente alle terapie mediche e alle immunoterapia si può ricorrere, per attenuare alcuni sintomi della patologia (ostruzione nasale e rinorrea), alla terapia chirurgica.

L’obbiettivo dell’atto chirurgico è quello di ripristinare lo stato della mucosa nasale danneggiata dalle reazioni allergico-infiammatorie.

Le lesioni più gravi riscontrate nelle riniti colpiscono i turbinati.

Essi sono tre "sporgenze ossee" situate in ogni fossa nasale e sono formati da una piccola "lamina" di osso ricoperta da mucosa (fig.1).


fig.1

Le allergie nasali, le infezioni ripetute, l’inalazione abituale di alcune sostanze negli ambienti di lavoro, il fumo e l’utilizzo reiterato di alcune gocce e spray nasali (vasocostrittori) determinano uno stato infiammatorio cronico che causa un notevole aumento di volume dei turbinati.

La mucosa che li riveste si ipertrofizza; si "gonfia".

Il paziente accusa una serie di sintomi estremamente fastidiosi tra cui: ostruzione respiratoria nasale ("naso chiuso"), mucorrea ("scolo di muco"), ipoosmia (diminuita percezione degli odori), rinolalia chiusa (voce nasale), starnuti, prurito e dolori.

Gli interventi chirurgici hanno come finalità la riduzione di volume dei turbinati, che vengono, in tal modo, ricondotti alla forma normale, precedente ai danni prodotti dalle patologie.

Gli interventi più frequentemente eseguiti sono:

il raggio laser "vaporizza" lo spessore dei turbinati ipertrofici lasciando integra la superficie della mucosa. (fig.2)


fig.2

L’intervento si esegue ambulatoriamente in anestesia locale con la semplice applicazione di cotone imbevuto di anestetico, non è necessario alcun tamponamento nasale poiché non si verificano emorragie, che sono invece possibili nella chirurgia tradizionale dei turbinati .

Il paziente può riprendere immediatamente la propria occupazione, sono in genere necessarie 4 sedute a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.

La durata dell’intervento è di pochi minuti.

I risultati sono molto brillanti se si considera che la tecnica consente quasi il 100% delle guarigioni per quanto concerne l’ostruzione nasale (il senso di naso chiuso), un pò meno efficace risulta l’effetto sulla mucorrea .

I risultati a breve e a lungo termine sembrano essere molto migliori di quelli della chirurgia tradizionale (S.Bankova-Parigi).

I disagi e i rischi per il paziente sono praticamente nulli.