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MIASTENIA GRAVIS
La miastenia è una
patologia di origine autoimmune caratterizzata da
un numero ridotto di recettori per l'acetilcolina
(Ach) con conseguente anomalia della trasmissione
neuromuscolare ed eccessiva faticabilità della muscolatura
striata. Nella patogenesi gioca un ruolo fondamentale
il timo. I pz miastenici presentano o iperplasia della
ghiandola o un timoma. La causa che scatena la reazione
autoimmune, a causa della quale si ha l'autosensibilizzazione
dei linfociti T contro l'Ach, è sconosciuta. |
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Nella condotta
anestesiologica uno degli aspetti rilevanti per l'anestesista
risulta essere l'impiego dei miorilassanti.
La risposta
dei pazienti miastenici è imprevedibile: accanto alle ben
note segnalazioni di ipersensibilità verso i non depolarizzanti
esiste una resistenza, non costante, ai curari depolarizzanti.
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La maggior parte degli
autori preferisce astenersi dall'utilizzare la Succinilcolina
in presenza di miastenici. I moderni agenti anestetici
inalatori ed endovenosi comportano un sufficiente
grado di ipotonia tale da consentire l'intubazione
endotracheale previa anestesia topica della glottide.
Tuttavia, se le necessità chirurgiche richiedono il
ricorso alla curarizzazione farmacologica, le tendenze
più recenti hanno attenuato la problematica arrivando
alla conclusione che i miorilassanti non depolarizzanti
possono essere impiegati con un ampio margine di sicurezza,
sempre che i dosaggi vengano adeguati caso per caso
e si attui un attento monitoraggio del blocco neuromuscolare. |
Fase
preoperatoria
Momento importante
della visita anestesiologica è l'esame clinico del paziente
miastenico che mira a ricercare disturbi della ventilazione
e della deglutizione, e a valutare la forza muscolare. In
riferimento alla gravità del quadro clinico la patologia
viene classificata in quattro stadi:
-
Stadio I:
interessamento di un gruppo muscolare;
-
Stadio II:
miastenia generalizzata benigna (IIa con
disturbi della respirazione e della deglutizione, IIb
senza tali disturbi);
-
Stadio III:
miastenia grave acuta (interessamento muscolare generalizzato);
-
Stadio IV:
miastenia grave cronica.
La
preparazione all'intervento varia in base alla gravità
del quadro clinico e tenendo presente che, pz affetti
da tale patologia utilizzano come trattamento sintomatico
gli anticolinesterasici. In base allo stadio della
patologia si procede alla sospensione o alla riduzione
del trattamento farmacologico sino a quattro giorni
prima dell'intervento . Per i pazienti appartenenti
al I e II stadio è possibile una interruzione completa,
per gli altri stadi bisogna valutare caso per caso.
Attualmente il trattamento del miastenico di II
grado prevede sedute di plasmaferesi associata alla
somministrazione di immunosoppressori. |
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Condotta
anestesiologica
I farmaci anestetici
che possono essere usati nelle diverse fasi dell'anestesia
sono: Benzodiazepine, Tiopentone, Propofol, Alogenati, Protossido
di azoto, Morfinici e Miorilassanti non depolarizzanti.
Utilizzati a dosi inferiori a quella dei soggetti normali
permettono di condurre una anestesia senza difficoltà.
L'anestesista
può adattare, a seconda delle condizioni del pz,
una delle seguenti tecniche: |
- Anestesia bilanciata
- T.I.V.A.
- Anestesia inalatoria.
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Monitoraggio
Fase
postoperatoria
E' certamente
la fase più delicata dell'anestesia, dove può comparire
una condizione di insufficienza respiratoria determinata
non solo da debolezza muscolare, ma talvolta anche da accumulo
di secrezioni tracheo-bronchiali.
E' consigliabile
mantenere l'intubazione per qualche ora dopo l'intervento.
L'estubazione si effettua quando sono presenti i criteri
di estubazioni validi per qualsiasi malato :
E' comunque
necessaria sia la sorveglianza del paziente in unità specializzate
(Unità di Terapia Intensiva) per almeno 48 ore dalla estubazione,
sia la Kinesiterapia (spirometria incentiva, tosse, espettorazione
attiva, aerosol).
La ripresa
della terapia anticolinesterasica si effettua a breve distanza
dall'anestesia con riassetto del dosaggio ottimale.