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CONTROLLO
DELLE VIE AEREE & INTUBAZIONE |
L'intubazione
I diritti di proprietà letteraria appartengono ad A. De Nicola
Cenni storici ed anatomia
La storia dell'intubazione tracheale mediante una tracheostomia o
attraverso la bocca o il naso è stata impiegata per secoli, ma scarsi sono i riferimenti
su questa procedura esistenti in letteratura.
Durante il primo secolo d.C., al tempo di Celso, la laringoscopia indiretta era conosciuta
e praticata. Questo metodo permise la conoscenza dell'anatomia funzionale e della
fisiologia della laringe direttamente sul vivente prima che nel 1900 venisse introdotto il
metodo indiretto.
Risale al 1543 la descrizione in latino, fatta da Vesalio, dell'introduzione nell'animale
(montone a torace aperto) di un tubo in trachea; non si sa, per controversie tra i
traduttori, se il tubo sia stato fatto passare attraverso la laringe o attraverso una
breccia tracheotomica. Questo esperimento fu riproposto, poi, davanti alla Royal Society
nel 1667 da R. Hook, su cani.
In Francia J. Leroy, inventore di un laringoscopio molto primitivo, menziona nel 1828
l'impiego abituale dell'intubazione tracheale per il soccorso dell'annegato e richiama
l'attenzione sul rischio di lesioni alveolari da eccessiva distensione provocata dal
soffietto connesso. Per ovviare a questa complicanza mise a punto una valvola di sicurezza
da connettere al tubo.
Bichat, nel 1798, preconizzò l'uso dell'intubazione nelle ostruzioni laringee ed in
particolare quelle difteriche. L'avvento del cloroformio indusse J. Snow a praticare, nel
1858, un'anestesia endotracheale tramite tracheotomia sperimentale in animali con
l'intento di studiare gli effetti del farmaco. In seguito, dal 1870 in poi, furono messi a
punto serie di strumenti più o meno validi con lo scopo di eseguire anestesie attraverso
tracheotomia o mediante cateteri endotracheali.
Si delinearono allora due correnti scientifiche: una che sosteneva l'anestesia mediante un
tubo tracheale di piccolo calibro che portava gli anestetici nei polmoni e che permetteva
al paziente di respirare intorno al catetere. L'altra sosteneva l'utilizzo?? di un catetere
di calibro il più grosso possibile in modo che il paziente potesse respirare solo
attraverso il tubo.
Nel 1881 W. Mac Ewen introdusse l'intubazione per via orale alla cieca mediante un tubo di
metallo e descrisse la tecnica di tamponare il faringe per impedire l'inalazione di sangue
ed altri liquidi.
Il primo strumento per la laringoscopia diretta fu inventato nel 1895 dal tedesco A.
Kirstein che lo chiamò "autoscopio" e lo impiegò sia a fini diagnostici che
operatori. Alcuni anni dopo e forse all'oscuro di questo laringoscopio a visione diretta,
F. Kuhn costruì un tubo semiflessibile che introduceva in laringe servendosi della guida
di un dito e di un mandrino-introduttore.
All'inizio del 19° secolo la tracheostomia diviene un'indicazionen vitale per la
difterite grave; infatti A. Trousseau riporta 22 casi trattati con questa procedura.
Un nuovo laringoscopio fu messo a punto nel 1913 da Jackson; esso permetteva una visione
diretta ed illuminava la zona mediante una lampadina alimentata da una batteria esterna.
Ma non è che dopo la prima guerra mondiale che l'intubazione entra nella pratica
anestesiologica corrente.
In seguito l'evoluzione delle tecnologie dei materiali ed i sensibili progressi della
tecnica di intubazione hanno reso questa metodica indispensabile per l'anestesia, la
rianimazione e la medicina d'urgenza.
Nozioni di anatomia funzionale.
Per intubare bisogna conoscere bene l'anatomia
al fine di visualizzare bene la laringe e le strutture limitrofe:
senza tali conoscenze è difficile effettuare l'insieme delle manovre
finalizzate a sistemare una sonda in trachea. La conoscenza della
anatomia permette, infatti, di identificare i punti di repere, anche
di fronte ad alterazioni anatomiche. Quando si intuba, si posiziona
una sonda endotracheale tra le corde vocali e si attraversa bo cca,
faringe e quella complessa struttura che è?? la laringe.
Faringe
E' un condotto a concavità anteriore con un asse
perpendicolare a quello della bocca. La sua mucosa è riccamante
innervata (simpatico, glosso-faringeo) e molto reflessogena. E'
distinta in tre piani: nasale, orale e laringeo.
Il piano nasale è sovente sede di processi ipertrofici
responsabili, nel ragazzo, di disagi nell'intubazione nasale e di
emorragie.
Il piano laringeo offre un repere importante all'intubazione che è
l'epiglottide. Questa è una lamina cartilaginea disposta
frontalmente, dietro e sotto la la base della lingua; essa deve
essere sollevata dalla lama del laringoscopio per scoprire il
margine laringeo. Le variazioni della sua forma, del suo impianto e
delle sue dimensioni sono numerose e spesso all'origine delle
intubazioni difficili
Laringe
La laringe è un condotto di 4-5 cm che è topograficamente situata
all'apice della trachea in corrispondenza della quarta, quinta e
sesta vertebra cervicale, dalle quali e separata dalla porzione
laringofaringea del faringe. E' una struttura composta da nove cartilagini
connesse da legamenti e mosse da nove muscoli. Si estende dal così
detto "aditus ad laringem" fino al margine inferiore della
cartilagine cricoide, ove continua con la trachea. In effetti essa
si compone di tre porzioni mediane (epiglottide, cartilagini tiroidea
e cricoidea) e da tre elementi laterali simmetrici (cartilagini
aritenoidee, cornicolate e di Wrisberg). Lungi dal costituire una
struttura statica, queste cartilagini, tre impari e tre pari, si
articolano e giocano ognuna in relazione all'altra. Anche il movimento
dei tessuti circostanti può contribuire a spostare le cartilagini.Per
rendersi conto della forma e della localizzazione della laringe,
è sufficiente porre il palmo della mano sul collo; si avverte una
parte solida, approssimativamente di forma cilindrica con una rilevatezza
nel mezzo, il pomo d'Adamo: quella è la laringe
Cartilagini impari.
Le cartilagini impari costituiscono la struttura della laringe
e rappresentano la principale demarcazione esterna. Sono la cartilagine
cricoidea, la tidoidea e l'epiglottide. La cartilagine cricoidea,
posta all'apice del primo anello tracheale, somiglia ad un anello
con castone. Il castone è situato posteriormente ed ha la forma
di una lamina quadrata unita anteriormente da un arco sottile. i
lati della lamina presentano due faccette articolari: una per il
corno inferiore della cartilagine tiroidea e l'altra, superiormente,
per la cartilagine aritenoidea. Le articolazioni cricotiroidee congiungono
anteriormente l'anello alla cartilagine tiroidea, permettendo alle
due di muoversi indipendentemente, pur se unite.
Per individuare con faciltà questa cartilagine, basta porre le dita
sulla trachea nell'incavo sternale e spostarle in alto. Si palperà
una struttura solida, incompressibile, ad anello circa tre o quattro
dita più in alto dell'incavo. Questo anello non distensibile rappresenta
un restringimento nelle vie aeree del bambino
">La cartilagine
tiroidea, a forma di scudo, consiste di due lamine
quadrangolari fuse anteriormente sulla linea mediana. In
alto la fusione è incompleta per la presenza dell'incisura
tiroidea. Lo spigolo formato dall'unione delle due lamine è
più preminente nell'uomo e fa salienza sotto la cute. Essa
è comunemente conosciuta come pomo d'Adamo ed è meno
prominente nelle donne. Si rivela facilmente, alla
palpazione, come una proiezione solida nel mezzo del collo
superiormente all'anello cricoideo, con un incavo sul suo
margine superiore.
L'epiglottide ha una forma curva, a foglia, il cui margine
superiore si proietta nella faringe. L'estremità inferiore
di questa specie di foglia si connette anteriormente
all'interno della lamina tiroidea nel suo punto di mezzo,
mediante il legamento tiro-epiglottico. L'estremità
superiore si proietta in alto ed indietro al di là
dell'osso ioide e della base della lingua, sovrastando l'aditus
ad laringem. Posteriormente è libera e presenta una
salienza, il tubercolo epiglottico. La parte superiore della
faccia anteriore è pure libera e la mucosa che la riveste
si porta verso la lingua e le pareti laterali dell'orofaringe,
dando luogo alle pieghe glosso-epiglottiche mediane e alle
pieghe faringo-epiglottiche laterali.
Questa porzione riveste particolare interesse in quanto
negli avallamenti (vallecole) ai lati delle pieghe
glosso-epiglottiche si indovano, spesso, corpi estranei
alimentari e non, con sintomatologia asfittica.
Cartilagini pari.
Le più importanti
cartilagini pari sono le aritenoidi. Queste sono a forma di
piramide triangolare irregolare poste, una per lato, sulla
faccia supero-laterale della lamina della cricoide. La
flangia del sigillo sull'anello le separa tra loro. Le
aritenoidi sono importanti da demarcare per l'intubazione.
Devi essere abile a riconoscere la loro forma. Le aritenoidi
si imperniano in tutti i piani sull'anello cricoideo. Ogni
corda vocale si proietta in avanti dal processo vocale ad
angolo acuto. Il movimento delle aritenoidi tende, rilassa e
ruota le corde vocali da lato a lato. Questo ci permette di
parlare, respirare, tossire ed inghiottire senza inalare. Le
corniculate sono a forma di cono attaccate all'apice delle
aritenoidi e le cuneiformi attaccate alle aritenoidi
posteriormente ed indovate nello spessore del margine
superiore della plica ariepiglottica. Queste sono importanti
perchè danno volume e forma alle aritenoidi.
Legamenti e muscoli
laringei.
Vari legamenti e due membrane congiungono
le cartilagini laringee. Tra tutti quelli più importanti sono i
legamenti fibrosi intrinseci poichè costiuiscono l'impalcatura interna
della laringe. La membrana più importante è la cricoidea che va
dalle aritenoidi alla cartilagine tiroidea. Il bordo superiore libero
di questa membrana è la corda vocale. Se si guarda all'interno della
laringe in una sezione trasversale si scorgono due pliche: una superiore
vestibolare ed una inferiore vocale (corde vocali vere e false)
tra cui si reperisce un recesso somigliante ad un'incisura chiamato
seno della laringe.
Normalmente le corde vocali appaiono di colore bianco pallido e
con riflesso perlaceo. La loro connessione all'anello cricoideo,
sia direttamente che indirettamente, rende ragione dell'efficacia
della manovra di pressione cricoidea, dall'esterno, per facilitare
la visualizzazione delle le corde vocali, quando sono nascoste dietro
la lingua. Spingendo sul collo la cricoide verso il basso si spingono
le corde. Strutturalmente, i due terzi anteriori sono membranosi
ed il ter zo posteriore è cartilagineo. Lo scheletro cartilagineo
permette alle corde vocali di chiudere la laringe più efficacemente,
se necessario. Esso ti può ostacolare dal posizionare il tubo endotracheale
tra le corde vocali. Forzare un tubo attraverso le corde con eccessiva
forza, può dislocare una aritenoide e causare una permanente raucedine.
Una seconda membrana, la membrana quadrangolare, va anteriormente
dal bordo laterale delle aritenoidi. Il margine superiore forma
la piega ariepiglottica. Il margine inferiore forma la piega vestibolare
o corda vocale falsa. Così la falsa corda vocale si trova sopra
la vera corda vocale ed aiuta a chiudere la glottide.
L'intera laringe cade nell'inspirazione e risale nella espirazione.
Essa sale anche durante la tosse, nello sforzo e nella deglutizione.
Una laringe bassa apre le vie aeree mentre una laringe alta pone
l'epiglottide e la lingua nella posizione migliore per chiuderla.
Poni la tua mano sopra la laringe e puoi sentire i movimenti.
A riposo le corde vocali restano parzialmente separate, abdotte.
Durante l'inspirazione forzata o l'iperventilazione, le corde si
aprono tanto da formare una apertura di forma romboidale. Ciò riduce
le resistenze al respiro. L'iperventilazione ci rende più facile
l'intubazione in un paziente sveglio.
Invece sei il paziente urla e si lamenta (produzione di un tono
alto di voce) o in risposta all'irritazione tracheobronchiale i
muscoli interaritenoidei adducono le corde insieme.
La laringe è innervata dal nervo vago, mediante i suoi rami laringei:
superiore ed inferiore (ricorrente).
Un danno al nervo laringeo ricorrente produce la paralisi della
corda vocale omolaterale. Una corda paralizzata rimane immobile,
semichiusa (come nella la posizione cadaverica) ed ad un livello
inferiore di quella controlaterale: tale rilievo semeiologico è
dovuto ad uno stiramento in basso dei muscoli paralizzati. Il nervo
laringeo ricorrente contiene fibre che avvicinano ed allontanano
le corde; è più facile che vengano danneggiate le fibre più superficiali
che allontanano. Un intervento chirurgico di tiroidectomia, un trauma
cervicale, un'involuzione del nervo dovuta ad una neoplasia, la
compressione da parte di linfonodi ingrossati possono provocare
la paralisi del ricorrente. La paralisi del ricorrente di sinistra
è due volte più frequente di quello di destra: ciò non deve sorprendere
in quanto esso, nel suo decorso toracico, entra in rapporto con
molti più organi. Si può avere un'ostruzione "a valvola",
specie in fase inspiratoria, delle vie aeree, in conseguenza di
una paralisi bilaterale: in effetti prevalgono le fibre che insieme
accostano i lembi delle corde vocali
Funzioni della
laringe
La laringe può essere paragonata ad una sofisticata valvola di sicurezza
con varie funzioni. Essa ha subito un'evoluzione nella scala biologica
animale fino ad acquisire, specie nell'uomo, anche funzione di organo
di fonazione. L'uomo respira attraverso la laringe. Essa protegge
le vie aeree dall'inalazione di materiale estraneo. Il laringe collega
le alte vie repiratorie al tratto repiratorio inferiore. Quando
l'aditus ad laringem si occluse per edema della mucosa o quando
la glottide viene ostruita da corpi estranei si manifesta asfissia
acuta.
Essa regola le pressioni polmonari, con un meccanismo a valvola,
generando la forza necessaria a produrre la tosse. Un corpo estraneo
penetrato in laringe può essere ricacciato fuori mediante un colpo
di tosse, con un operazione che somiglia ad un'esplosione. La laringe,
inoltre, modula la colonna d'aria, come uno strumento a fiato, per
variare l'altezza tonale, l'intensità ed il timbro della voce, facendo
vibrare le corde vocali e l'apertura della glottide. Essa può eseguire
queste funzioni grazie alla sua architettura che tutta peculiare.
La chiusura della laringe avviene per tre meccanismi:
- chiusura delle corde
vocali
- chiusura delle false corde
- ammucchiamento dei tessuti
paraglottici (bassa epiglottide, grasso paraglottico,
base della lingua) dalla elevazione della laringe.
La fisiologia della laringe
dipende in maniera determinante dal controllo muscolare: la
perdita del tono muscolare può causare un'ostruzione delle
vie aeree. I tessuti molli, inclusa la lingua, cadono nelle
vie aeree e possono bloccarne il lume. Il rilassamento
muscolare restringe il passaggio fra le corde, ma non altera
il flusso di gas attravenso la laringe. L'effetto Bernoulli
che ne deriva succhia le corde insieme producendo uno
stridore respiratorio di alto tono. Questo suono è
caratteristico dell'ostruzione delle vie aeree. L'ostruzione
può avvenire indipendentemente dalla causa che ha prodotto
la perdita del tono muscolare, sia essa la soppressione
della incoscienza, l'effetto dei farmaci miorilassanti o un
arresto cardiaco.
Al contrario, un livello di anestesia troppo leggero,
eccessive secrezioni o l'inalazione può stimolare le vie
aeree ed attivare i riflessi di difesa. La chiusura
immediata della corde e l'elevazione della laringe bloccano
completamente il passaggio dei gas nelle vie aeree. Il
laringospasmo, cioè la chiusura spasmodica delle corde
vocali, rappresenta una grave evenienza ed è la più grave
forma di ostruzione improvvisa delle vie aeree. Essa può
impedire completamente la ventilazione come può impedire
meccanicamente il passaggio del tubo endotracheale. Un
esempio tipico e comune di laringospasmo è l'inalazione
accidentale di liquidi o di cibi solidi. Soggettivamente
produce una sensazione di soffocamento e di forte angoscia.
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